Luca 17,5-10

SE AVETE FEDE …..

SERVIRE E’ LA NORMA POI RITENETEVI “SERVI INUTILI”

 

Questo brano va inserito nel contesto per non essere frainteso.

Il cap. 17 comincia con un richiamo severo a chi scandalizza, fa inciampare uno dei piccoli, degli ultimi:

“Meglio per lui farlo affogare con una grande macina appesa al collo” (affogare, per l’ebreo, era la morte peggiore perché non avrebbe visto la risurrezione). Chi scandalizza i piccoli ,le persone fragili non ha rispetto della loro dignità.

Poi continua “Se tuo fratello commette una colpa, rimproveralo, e se si pente, perdonagli”.

E’, infatti, la mancanza di perdono a vicenda che scandalizza: parlano, dichiarano il valore dell’amore solidale ma poi si fanno vincere dal rancore, dai risentimenti.

E continua “perdonagli anche se sbaglia 7 volte! se tornerà da te a dirti il suo pentimento”.

Propone un amore incondizionato verso gli uomini che ama ,anche ingrati e malvagi, quindi un amore come quello del Padre: la “compassione” verso tutti,anche verso i nemici.

E veniamo alle parole di oggi “Accresci in noi la fede”, i discepoli chiedono un aiuto a Dio, ma Gesù di Nazaret risponde che la fede viene dagli uomini,dal loro atteggiamento: è la risposta al dono di amore di Dio. La fede non può essere accresciuta da Dio, ma da noi, è la nostra adesione che la fa crescere.

Gesù replica “Se avete tanta fede quanto  un grano di senape potreste dire a questo gelso sradicati e va in mare” e lui va.  Chi crea scandalo degli ultimi deve essere sradicato e finire affogato, senza prospettive.

Poi – riprendendo il ritorno del Signore che ritornando la sera si mette a servire i servitori – dice “Il Signore li farà mettere a tavola e li servirà!” e rivolto  ai servi: anche voi abbiate questo atteggiamento di servizio (come nella cena di addio di Gesù).Chi accetta la piena adesione  della propria vita a Cristo per il bene degli altri ,deve giungere fino a questo punto di servizio.

Ma ritorna ancora dicendo “Quando avete fatto tutto questo dite: siamo servi inutili!

 Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Il servizio è l’atteggiamento normale del credente:non cerca consensi.

Mosè, con la legge proponeva un rapporto di servo con Dio che si basava sull’obbedienza.

Gesù, figlio, propone un’alleanza nuova, diversa, tra figli e Padre, basata sull’accoglienza del suo amore.

Quindi siamo di fronte ad una alternativa:rimanere servi senza accogliere l’amore di Dio

O diventare liberi accogliendo le novità del rapporto con Dio Padre.

E questo lo dimostriamo nell’amore gratuito e nel perdono verso tutti, nella condivisione con chi incontriamo.

Se non lo si fa, si resta in una situazione di servi ,senza giungere alla piena libertà.