ECCO, CONCEPIRAI UN FIGLIO E LO DARAI ALLA LUCE
Lc 1, 16-38
- Il dogma dell’Immacolata Concezione deve essere ri-pensato e re-interpre Perché è passato più di un secolo e mezzo dalla definizione di Pio IX (8.12.1854). E durante questo tempo si sono modificati alcuni punti, che riguardano questa dottrina, che, per ciò stesso, deve essere compresa in altro modo. Nella festa dell’Immacolata, la Chiesa celebra il fatto che Maria, la madre di Gesù, non ebbe il “peccato originale”. Per questo, come è logico, per comprendere debitamente quello che significa questa festa, per primo si deve considerare quello che i teologi chiamano “peccato originale”.
La teologia cristiana s’inventò la teoria del peccato originale perché, nell’antichità, si pensò che il racconto di Adamo ed Eva nel paradiso (Genesi, 3) fosse un racconto storico, nel quale si narra come il primo uomo (e padre di tutti gli uomini) peccò e si allontanò da Dio. Il peccato di Adamo sarebbe stato il peccato originale “originante”. E per questo noi tutti figli di Adamo veniamo al mondo con il” peccato originale” “originato”dalle sue scelte , cioè, ereditato dai nostri padri.
- Oggi si sa che quello di Adamo non è una “storia”, ma un “mito”. Quello che con questo mito vollero dirci gli antichi è che il male esiste nel mondo, non perché lo volle Dio, ma perché l’uomo (Adamo) peccò. Cioè, il responsabile del male non è Dio, ma l’uomo. Oggi, tutto ciò è sottoposto ad una profonda revisione. E quello che è chiaro è che l’essere umano è un essere “limitato” ed inoltre “portato verso il male”. Questa limitazione e questa inclinazione sono quello che si può denominare con l’espressione “peccato originale”.
- Dire che Maria è «im-macolata» è lo stesso che affermare che è stata l’unico essere umano che è venuta a questo mondo «non-macchiata». Cosa che presuppone la comprensione del «peccato» come «macchia». Ma oggi sappiamo che questa è un’idea presa dalla magia antica, che in questo modo spingeva la gente al «regno del terrore» (Paul Ricoeur). Da questo deriva la paura nei confronti dei tabù legati all’impurità, alla “sporcizia” nella coscienza, nelle mani, nel sangue…
- Che significa questa festività? Che Maria, la madre di Gesù, fu liberata da quello che fa nascere il male nel mondo: il desiderio (Es 20,17). Non qualsiasi desiderio, ma il peggiore di tutti, quello di «essere come Dio» (Gn 3,5). Cioè, il desiderio di essere al di sopra di tutti e di dominare tutti. In questo sta l’origine di tutte le nostre disgrazie.
- 5. Maria, la madre di Gesù, non fece del male ad alcuno. E fu sempre una donna del popolo, umile e semplice, che “credette” profondamente (Lc 1,45) in Dio e nei suoi disegni. La festa di oggi, più che della purezza di Maria, ci parla della sua bontà, della sua fede e della sua umanità.
DA JOSE’ MARIA CASTILLO, La religión de Jesús, Desclée De Brouwer (sintesi)