LO SCANDALO DELLA MISERICORDIA,DELLA “COMPASSIONE” :

IL DIO DI GESU’ CRISTO

NEL VANGELO DI LUCA

 

In occasione del “Giubileo straordinario della misericordia” indetto da Papa Francesco (8.12.2015-20.11.2016) credo sia utile, anche se alcune idee vengono ripetute, fermarsi e capire perché sia importante rilevare questo aspetto del Dio di Gesù Cristo “la misericordia” che cambia totalmente la lettura del vangelo di Luca, centrandola sulla fede e togliendola dalla religione.

Il percorso sul tema della misericordia è il filo conduttore di tutto il vangelo di Luca tanto che, per molti secoli, le comunità rifiutarono di accettare un brano da inserire nel testo perché “culturalmente inaccettabile ”:quello dell’adultera.

Questa riflessione vorrebbe aiutare a mettere le basi per IL GIUBILEO  STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA.

 

CHE COS’E’ LA MISERICORDIA

 

Un amore che Dio rivolge “a tutti senza distinzione”, senza lasciarsi condizionare dal comportamento e dalle risposte degli uomini .Misericordia non è buonismo!

 E questo Luca lo evidenzia fin dalla nascita di Gesù.

Percorriamo i testi.

 

1.LA NASCITA

L’”angelo del Signore” (è Dio stesso che entra in relazione con gli uomini usando intermediari perché per la religione Ebraica non può agire direttamente) annuncia la nascita del Messia.

A chi? Ai pastori, persone emarginate dalla società civile (senza diritti civili) e religiosi(il non plus ultra delle persone impure: non potevano entrare nella Sinagoga e nel tempio perché vivevano nell’impurità con gli animali). Il Talmud(libro delle tradizioni) dice “Se trovi un pastore ….. nel fosso non tirarlo fuori, tanto per lui non c’è salvezza!”

Secondo la tradizione giudaica, il Messia verrà per far osservare la legge, eliminando fisicamente i peccatori, cacciando gli stranieri invasori, lasciando solo persone pure (un gruppo,il “resto di Israele”).

I pastori (peccatori) all’annuncio sono presi da grande paura perché pensano che per loro è la fine! Invece Luca dice “La gloria del Signore li avvolse con grandissima luce”.

Prima riflessione. Quando Dio si incontra con coloro che sono considerati peccatori, impuri, non li castiga, ma li avvolge con la sua luce, il suo amore.

E’ una novità sconcertante. Il Signore punisce i peccatori: è falso!

Non li punisce, ma li avvolge con il suo amore .Questo annuncio era inaccettabile, infatti anche Isaia dice di Dio “Giudicherà i poveri con giustizia, pronuncerò sentenze eque per gli umili ….. così il soffio delle sue labbra farà morire l’empio”.

Questo è il Dio castigamatti dei profeti, anche di Giovanni Battista che dice “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira futura?” (Luca 3,7). Giovanni Battista dà immagini chiare del Messia e del suo compito:“Già la scure è posta alla radice dell’albero … Dio ha in mano il suo ventilabro per ripulire interamente la sua aia ….” (Luca 3,18).

Questo il Messia atteso, che doveva fare il lavoro di pulizia dei peccatori e degli stranieri, viene totalmente smentito da Gesù di Nazaret.

 

2.A NAZARETH

Gesù nella Sinagoga entra e legge Isaia 61,1, inizia a commentarlo insistendo sulle parole di grazia. La gente rumoreggia e lui censura il brano finale “…un giorno di vendetta per il nostro Dio” (v.2). Erano dominati dai Romani ed aspettavano un Messia potente, liberatore, ma lui non è d’accordo con Isaia e dice “Sono venuto a proclamare l’anno di misericordia”. Gesù, di fronte a questa assemblea nazionalista di Nazareth, dice due cose da loro rifiutate

  1. l’amore di Dio è per tutta l’umanità, compresi i pagani. Questa apertura è la fine della religione che si basa sulla divisione puro-impuro, giusto-ingiusto, meritevoli e non ,ebrei-pagani.
  2. non c’è nessuna persona che, per la sua condotta morale, religiosa, sessuale possa sentirsi esclusa dall’amore di Dio.

Questa religione che esclude è nemica di Dio!

 

3.GESU’ LO DICE CHIARO E PASSA AI FATTI

Incontra i pubblicani, considerati ricettacolo di impurità, tanto che, se si presentavano in casa, si dovevano lavare anche i muri! Certo erano ladri patentati: dopo l’appalto delle tasse, potevano decidere gli importi che volevano far pagare. Per loro secondo i farisei non c’era speranza di salvezza.

E Gesù sceglie un pubblicano, Levi, va a casa sua con i suoi amici, lo chiama tra   quelli che lo seguono sempre, mangia con lui. A quel tempo il piatto  era  unico,   chi intingeva, perciò, nello stesso piatto con un “corrotto “diventava  tale  ,impuro anche lui.  Gesù introduce una novità che ancora oggi non è compresa. La novità è: Gesù esprime Dio Amore. Non è vero che l’uomo per accoglierlo deve essere degno, ma, al contrario, accogliere il Signore lo rende degno.  Non è vero che l’uomo deve purificarsi per avvicinarsi a Dio, ma è l’avvicinarsi a lui che ci purifica.

Dopo 2000 anni questa novità non sembra compresa né accolta e questo “giubileo della misericordia” va in questa linea. “Non sono i sani ad aver bisogno dei medici, ma i malati” scrive Luca (6,31).

4.TRA RELIGIONE E FEDE

Nei vangeli si distinguono fede e religione. La religione è creata dagli uomini per rapportarsi con Dio ed è basata su quello che gli uomini devono fare per Dio, senza tener conto del benessere degli uomini. Ad esempio, la malattia era impurità, infezione, quindi finchè  si era malati niente medico(ecco perché Gesù dice che sono i malati ad aver bisogno del medico). Gesù rifiuta questi criteri, si presenta come pane per l’affamato, come medicina per il malato. In sostanza, il Dio di Gesù non si concede come premio, ma come  regalo. Dio non è attratto dai meriti, dalle virtù, ma dalle necessità, dai bisogni e ci invita ad essere “misericordiosi come il Padre”.

 

5.SANTI O MISERICORDIOSI?

Gesù, nei vangeli, non dice mai di essere santi (come tutti pensiamo, perché santità, per il suo tempo, è osservanza di tutte le regole) che non è alla portata di tutti. E un vangelo per tutti con la “santità formale” non va. Gesù invita tutti ad essere misericordiosi perché la misericordia li avvicina a Dio.

Superando anche Matteo “affinchè siate figli del Padre vostro che fa sorgere  il sole sui buoni e sui cattivi …”, Luca dice “Siate come il Padre vostro che è buono verso gli ingrati e i malvagi” (6,35). Questo è il Dio che scandalizza l’ambiente “ religioso” perché mai si era sentito parlare di un Dio così, in quanto ogni religione presenta Dio che premia i buoni e castiga i malvagi.

Ora Gesù dice: Dio è benevolo. Il suo amore non va meritato, ma accolto. Il credente ora sarà colui che assomiglia a Dio (non colui che obbedisce), che pratica un amore simile al suo.

 

6.ALLORA ANCHE GIOVANNI BATTISTA SI SCANDALIZZA

E’ in carcere e paga per quel che ha detto al  re . Manda a Gesù un ultimatum “Sei tu quel che deve venire o ne dobbiamo aspettare un altro?” L’amore scandalizza perché tutta la tradizione religiosa ha presentato Dio che premia i meriti, e provoca rabbia perché l’amore di Dio è rivolto anche a chi “non ha fatto sforzi”. Dirà infatti “beato chi non si scandalizza di me”.

 

7.RICORDIAMO LE DUE DONNE CHE SI AVVICINANO A GESU’

L’emorroissa e la prostituta, segnate per la loro impurità. Non le caccia, ma dice all’emorroissa “coraggio, la tua fede ti ha salvata”: ha fatto un sacrilegio (per la religione), ma agli occhi di Gesù ha fatto bene ad avvicinarsi perché ha ottenuto la guarigione. Quello che agli occhi della religione è un sacrilegio, agli occhi di Gesù è l’espressione di fede.Dio non si offende, Dio non punisce. L’amore di Dio non è condizionato dalla condotta o dalle nostre risposte.

Dio è solo buono, infinitamente buono.

 

8.UN ALTRO ESEMPIO: IL SAMARITANOE’ una persona reietta (perché si è fatto un altro tempio, ha tradito la religione dei padri), ma per Gesù è l’uomo che si comporta come Dio. Un chiarimento. Gli ebrei avevano due verbi per esprimersi sulla bontà di Dio

  • aver compassione, azione divina, solo di Dio perché restituisce la vita
  • aver misericordia (per gli uomini).

Eppure il samaritano “ha compassione”, è lontano dalla religione, ma ha compassione, cioè lo stesso sentimento di Dio! “Samaritano” è un termine talmente provocatore che, quando si usava come insulto, si riceveva 39 frustate. Infatti, coloro che ascoltano il racconto di Gesù, non usano la parola “il samaritano”, ma rispondono “chi ha avuto compassione di lui”.

Riassumo ancora: il credente è colui che assomiglia al Padre, ha un amore simile al suo, anche se è lontano dalla religione.

In questo crescendo, le tre parabole della misericordia ci richiamano alla figura del Padre ed all’amore del credente: il figlio prodigo, la moneta  perduta e la pecora smarrita.

Il figlio prodigo: si prepara la filastrocca per chiedere perdono, va verso il padre che lo vede arrivare, gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia per dirgli quanto lo ama. Dio, quindi, non perdona, non guarda meriti o demeriti perché non si sente mai offeso.

Dio è colui che ti viene incontro, ignora i meriti e tutti siamo chiamati da lui ad essere “signori”, cioè persone capaci di dare amore e misericordia. Dio, ripeto, non si offende, non premia. Il comportamento di Dio non è condizionato dalla nostra condotta o dalle nostre risposte.

Dio ama perché è amore, è solo buono e il credente è colui che pratica un amore simile al suo (vedi esempio del samaritano che ha compassione del malcapitato).

La cosa più inutile che il credente possa fare a Dio è chiedergli perdono, perché Dio mai si sente offeso e mai quindi perdona: lui accoglie.

 

8.VERSI PERICOLOSI

Ci sono 11 versetti che sono del Vangelo di Luca e non ci sono più, le comunità hanno detto: no, grazie!

L’episodio dell’adultera. Viene ospitato dal Vangelo di Giovanni, conosciuto come “la donna adultera” (cap. 8). Il fatto lo conosciamo: Gesù accoglie la donna adultera senza rimproverarla e senza invitarla alla penitenza.

Riporto il fatto per maggior chiarezza. La donna sorpresa in adulterio è posta in mezzo dai farisei e dagli scribi. E’ nel primo anno di matrimonio (per cui la pena è la lapidazione), gli dicono: dobbiamo lapidarla? Tu che ne dici? L’uomo non c’è, anche se la pena è prevista per entrambi. Ricordo che i matrimoni non erano d’amore, ma di convenienza e l’età era molto giovane (12-13 anni le donne, 18-19 gli uomini). Gesù aveva messo le donne anche nel gruppo dei discepoli, anche il termine “discepole” in ebraico non c’era.

Cercano l’occasione per catturarlo, tentandolo (verbo che appare tre volte) per poterlo accusare. “Ma Gesù chinatosi scriveva per terra con il dito” e non risponde. Forse è un gesto profetico richiamando Geremia 17,13 dove dice “quelli che hanno abbandonato il Signore fonte d’acqua viva saranno scritti sulla terra, sulla polvere”, cioè saranno morti. Per Gesù chi cova sentimenti di morte è già morto, come chi non ama, chi odia il fratello è omicida (1 Giov. 3,14-15).

Luca: “Siccome però (i farisei) insistevano interrogandolo, si alzò e disse loro: chi di voi è senza peccato getti su di lei una pietra”. La lapidazione – dice il Talmud – avveniva in una fosse profonda come due uomini, lì veniva messo il condannato. Se muore quando cade va bene. Se è ancora vivo, si butta una pietra pesante che due uomini possano sollevare (almeno 50 chili) e lo schiaccia. Continua Luca“E chinatosi di nuovo scriveva”. Piano piano il gruppo se ne andò cominciando dai più anziani, alla chetichella. “E rimase solo e la donna stando in mezzo” Per questo la comunità lo considerò inaccettabile: il messia solo con la donna adultera. “E rialzatosi disse alla donna: dove sono? Nessuno ti ha condannata? Nessuno Signore! E Gesù: neppure io ti condanno. Va d d’ora in poi non peccare più”.

 

ALCUNE CONCLUSIONI

  1. Gesù non è venuto per giudicare, ma per salvare. Non rimprovera la donna, non la invita a pentirsi. Lui il perdono glielo ha giù dato e le dice: va! non peccare più.

Quindi l’immagine di Dio che Gesù presenta non ci mette paura; mettiamoci alla spalle questa tradizione religiosa. Questo Dio falso non ha diritto di abitare nella nostra vita e non insegniamolo ai figli. E’ una deviazione religiosa.

  1. La fede matura delle persone le rende capaci di ragionare con la propria testa e camminare con le proprie gambe. La religione ha grande fascino perché ti dà “sicurezza” falsa (ma ti toglie la libertà): basta che esegui quel che altri ti dicono in nome di Dio, ma non maturi, non sei mai adulto.
  2. Il sacramento della riconciliazione (non della confessione) è efficace non quando chiedo perdono a Dio, che non è offeso e mi ha già perdonato, ma quando lo traduco in perdono per gli altri, se cioè ci perdoniamo ed amiamo a vicenda.

Questo sacramento può essere arricchente ma quando ascolto la parola di Dio durante la Messa , ricevo l’imposizione delle mani (come a inizio messa) che mi dà la forza dello Spirito e diventa efficace nel momento del perdono reciproco.

Questo “anno della misericordia” ci aiuti ad incontrare il Dio di Gesù Cristo ed a togliere l’idolo che è il Dio della paura.  

 

Fredo Olivero San Rocco Torino 2015/10.