Marco 10,35-45

IL FIGLIO DELL’UOMO E’ VENUTO PER DARE LA VITA PER MOLTI

Il tema di questo brano di Marco può essere riassunto così: Dio è amore che si mette a servizio degli uomini e cerca uomini-donne che lo accolgano per farli diventare, a loro volta, persone che  comunicano  lo stesso modo di amare, servire.

Ostacolo sono l’ambizione, la vanità (specie nelle persone che si dicono religiose) che porta ad essere ciechi di fronte alla proposta.

Per tre volte Gesù annuncia il suo futuro:la morte a Gerusalemme per mano del potere (religioso e civile).

Due fratelli discepoli fanno lobbing e gli dicono: vogliamo che faccia per noi quello che ti chiediamo, vogliamo 2 posti d’onore.

Il contesto è la fine vicina e loro lo accompagnano senza accettare la prospettiva.

Poi Gesù li interroga: potete bere il calice ….. o essere battezzati? Cioè siete disposti ad affrontare la sofferenza, il dolore, la morte? La risposta è sì. Gesù li tratta da ignoranti “non sapete quello che chiedete”.

Ma gli altri dieci si indignano: vogliamo capire perché tutti sperano in questo, cioè avere i primi posti. L’ambizione divide le comunità.

Marco commenterà al momento della condanna  a morte:“Tutti fuggirono!”.

Poi continua “Voi sapete che coloro che sono considerati i governanti (i primi) delle nazioni spadroneggiano, …..  opprimono”.

Ora per tre volte dice “Tra voi non è così”. Qualsiasi imitazione delle strutture civili va tolta, questi rapporti nella comunità cristiana tra superiori ed inferiori, tra chi comanda e chi obbedisce vanno eliminati!Chi comanda si ritenga a servizio degli altri.

Chi vuole diventare grande sia vostro servitore”.

La vera grandezza sta nella disponibilità a mettere a servizio la propria capacità, la propria posizione: questo conferisce dignità. E’ un servizio libero, aperto, che rischia di far diventare una persona disponibile meno importante agli occhi del mondo. Ma questa è la proposta.

 

Gesù ci dice che Dio è così: si mette a servizio degli uomini e non ha paura di perdere la faccia.