Matteo 7,1-23

GESU’ AI DOTTORI DELLA LEGGE: TRASCURATE I COMANDAMENTI DI DIO ED IMPONETE  LA TRADIZIONE DEGLI UOMINI

Ogni volta che Gesù cerca di comunicare libertà e vita, escono i “nemici della vita”. Qui vengono addirittura da Gerusalemme, sono i teologi ufficiali della capitale religiosa. Perché? Nella distribuzione dei pani non ha invitato la folla a purificarsi, li hanno presi con mani “impure”.

Questo in linea con il suo messaggio: è il pane condiviso che rende puri, non serve la purità legale per riceverlo.

Questa libertà li scandalizza: i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi.

Sul Sinai Mosè aveva ricevuto una legge scritta ed una orale chiamata “tradizione degli antichi”.

Gesù a sorpresa dice: teatranti (persone che recitano mettendosi la maschera), commedianti. E, citando Isaia 29,13 “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (cuore significa coscienza), il vostro culto è solo di facciata. Poi l’affondo “Invano mi rendono culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Pretendono di dare autorità divina ad insegnamenti inventati per dominare il popolo, trascurando il comandamento di Dio. Per onorare Dio disonoravano ed umiliavano le persone. Anzi si erano inventati un sistema di offerta al tempo che dichiaravano korban(destinata a Dio)sottraendo l’assistenza ai genitori

Aggiunge “Non c’è nulla che da fuori possa rendere una persona impura” ma è quello che esce dal cuore che la rende impura.

Così rendeva puri tutti gli alimenti: non è volontà di Dio e smentiva il libro del Levitico che elenca tutti i cibi puri ed impuri. Dopo questo deve scappare a Tiro.

Sono i cattivi atteggiamenti che rendono impura una persona che fanno male agli altri. Ed elenca 12 atteggiamenti contro l’uomo, nessuno contro Dio. Ne sottolineo due: il primo la prostituzione, vendersi per far carriera, per il successo. L’ultimo la stupidità (nei vangeli è stupido chi vive per se stesso chi pensa solo al proprio interesse).

In conclusione: l’impurità nasce dalla cattiva relazione con gli altri non dal tipo di cibo.