Marco 1,21-28

“INSEGNAVA ….. COME UNO CHE HA AUTOREVOLEZZA”

Nel vangelo di Marco, Gesù di Nazareth entra tre volte nella sinagoga (sala di preghiera ebraica) e tutte e tre le volte si segnala l’opposizione tra Gesù e l’istituzione (“il parroco locale”).

Questa è la prima volta: lui, entrato “di sabato, insegnava”. Sabato è il giorno di culto e non dice che vi partecipa, ma, nel giorno di culto, insegna appena entra. “Ed erano stupiti del suo insegnamento: insegnava come uno che ha autorità e non come gli scribi”. Gli scribi erano laici studiosi della legge (la thorà), ricevevano un incarico attraverso l’imposizione delle mani dopo anni di studio, diventavano teologi ufficiali ed erano incaricati di trasmettere il messaggio di Mosè. Quando vi erano problemi di interpretazione, valeva la loro parola (erano il “magistero infallibile” del tempo. almeno pari al “sant’ufficio”).

Gesù non rispetta il loro turno di spiegazione della legge, inizia lui a commentare i testi (ed altrove li critica dicendo che, in realtà, i loro insegnamenti se li erano inventati, erano insegnamenti degli uomini per dominare).

La gente è stupita del suo insegnamento così immediato e, direi, che Marco prende le distanze.

Qui nella sinagoga c’è un uomo (forse uno scriba stesso) “posseduto da uno spirito impuro” (ha, cioè, una forza, uno spirito che contrasta il messaggio di Gesù .Il suo messaggio è come tenebra, spirito di morte,di chi  ha dato  adesione ad un insegnamento opposto, di dominio, di distruzione del messaggio di Mosè). Credo intenda dire questo con la frase “posseduto da uno spirito impuro” che ha aderito ad una dottrina che lo rende incompatibile con il suo insegnamento.

“Cominciò a gridare dicendo ‘Che vuoi da noi?” e lo chiama “Gesù Nazareno” (Nazareth era un piccolo paese, covo di nazionalisti attaccabrighe). “Sei venuto a rovinarci?” Gesù sta rovinando che cosa? L’autorità degli scribi che si sentono messi in discussione, rovinati dal suo insegnamento.

“E lo spirito impuro straziandolo esce da lui”. L’uomo riconosce, ad un certo punto, che il suo insegnamento invece  non proviene da Dio ma allontana da lui, e questo lo lacera profondamente e lo strazia.

“E gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da stupore”. E’ una piacevole sorpresa, il messaggio arriva al cuore della gente e lo scriba è straziato da questo nuovo insegnamento che  rende ridicoli i suoi tentativi di dominare la gente in nome di Dio imponendo inutili  e dannose regole.

Gesù ha un insegnamento di migliore qualità,diverso, liberante.

E la gente è meravigliata perchè  toglie il Dio della paura e lo sostituisce con il Dio dell’amore misericordioso e illimitato dell’accoglienza e non delle regole impossibili. 

“La sua fama si diffuse in tutta la regione della Galilea”. Questo annuncio di Gesù dilaga, porta alla pienezza di vita, la felicità fatta propria dalle persone risponde ad una lunga attesa liberante.

 

C’è da chiedersi se noi oggi abbiamo ancora questa sensazione di novità ,di buona notizia che ci viene dal vangelo oppure consumiamo la proposta senza distinguerla dalle tante che ogni giorno ci vengono fatte.