Matteo 22,34-40

 

IL COMANDAMENTO PIU’ GRANDE :“AMERAI IL SIGNORE TUO DIO ….. E IL PROSSIMO COME TE STESSO

 

Siamo al termine della vita pubblica di Gesù di Nazareth e contro di lui si scatenano le forze delle istituzioni religiose. Ogni volta Gesù ne esce “vincitore” e Matteo commenta :“le folle erano colpite dal suo insegnamento”.

Il brano di oggi è in questo contesto :è appena uscito dalla trappola sulla tassa che dovevano o meno pagare ai Romani.

I farisei, avendo udito che aveva chiuso la bocca ai sadducei …”.

Erano due fazioni diverse e inconciliabili: i sadducei, filo­-romani come gli erodiani sconfitti dalla domanda sulla resurrezione (posta attraverso un esempio: moglie di sette mariti, un po’ assurda e provocatoria), si uniscono ai farisei, colti, antiromani, considerati eretici dai primi, per poter avere alleati considerati praticanti pii ed esperti in legge.

“Uno di loro, dottore della legge, lo interrogò per tentarlo” e dice “Maestro (ironicamente) nella legge, quale è il più grande comandamento?”

La risposta si sapeva perché i farisei ed i teologi dicevano che era quello che osserva anche Dio: il riposo del sabato. Osservarlo equivaleva a mettere in pratica tutta la legge, trasgredirlo prevedeva la pena di morte.

La risposta di Gesù è sconvolgente, non cita nessun comandamento. Non parla dei primi tre riguardanti Dio, e parla, invece, dei doveri verso gli uomini, comuni a tutte le culture e religioni.

Tira fuori dal credo di Israele, citando il Deuteronomio capitolo 6, versetto 5 “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, la tua anima e con tutte le forze” e sostituisce quest’ultima  parola “con la mente”.

Perché? Gesù non cita i primi tre comandamenti? perché “nessuno  deve privarsi di beni per offrirli al Signore, ma accogliere un Signore che si offre a lui” (dice il biblista Alberto Maggi).

Aggiunge “Il secondo è simile a quello: Amerai il prossimo come te stesso”.

Quindi per Gesù non vi può essere un amore verso Dio che non si traduca in amore concreto per il prossimo.

Questo insegnamento, osserviamo, è per la comunità giudaica in quanto, quando dovrà insegnare alla nuova comunità di discepoli , li inviterà dicendo

“Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”.

Ora la misura dell’impegno è  impostare la vita sull’amore :è l’amore del Signore misericordioso, capace di dare la vita, di perdonare il nemico.

E conclude “Da questi comandamenti dipende tutte la legge e i profeti” – sono le due parti della bibbia, quindi tutta a bibbia si riassume nell’amore verso gli altri.

Non si segnala nessuna risposta, anzi ora ci sarà una sua affermazione violenta “Ahi voi scribi e farisei ipocriti”.