NON POTETE SERVIRE DIO E LA RICCHEZZA

 

Il brano di Luca 16 è  difficile da interpretare e lo riporta solo Luca, ma il messaggio che vuol dare è chiaro: il denaro è uno strumento per farsi degli amici (cioè se lo usi per gli altri); chi lo usa solo per sé si fa amico del denaro, ma poi ne diventa schiavo. Quindi, anziché servirsene, serve la ricchezza, la roba, la logica dell’accumulare!

Tre volte in Luca compare il soggetto “un uomo ricco”, come in questa parabola è sempre in senso negativo.

La prima volta al cap. 12 “l’uomo ricco che demolisce i granai” per farne di nuovi e mettere il raccolto, ma nella notte muore: “stupido” lo chiama Gesù di Nazaret.

La seconda in questo capitolo 16 al versetto 19: l’uomo ricco è quello della parabola del povero Lazzaro e narra la sua fine pessima di egoista,ma anche li non cambia il modo di usare gli altri.

Infine qui: l’uomo ricco che chiede conto all’amministratore e lo licenzia per la disonestà e la corruzione “Non potrai più amministrare!”. L’amministratore disonesto fa ancora il furbo e pensa di farsi amici i debitori del padrone, condonando loro parte significativa del debito: 50 barili di olio su 100, 20 misure di grano su 100. Così potranno accoglierlo dopo, quando sarà licenziato.

Il padrone ricco(non Gesù) ammira, loda  l’amministratore disonesto (anche se ci rimette) perché usa gli stessi suoi metodi,la sua scaltrezza nella fase di emergenza che  altera i criteri di amministrare correttamente ,ma  ha la capacità di reagire.

Chi è ricco (o disonesto) ammira il ricco, l’amministratore disonesto e dice “fatevi degli amici con la ricchezza disonesta”,con questo denaro.

Gesù invece vede che il profitto, la ricchezza accumulata, anche con la “furbizia”, sono disoneste (ricchezza, infatti, in aramaico si dice mamon, mammona, che significa “quello che è sicuro, certo”). Il possesso della roba, del denaro, la ricchezza danno sicurezza nella testa di chi la possiede,ma alterano i criteri e i valori con cui guardare alla società e alle persone.

Il denaro può servire a star bene e a far star bene gli altri, ma chi lo usa solo per sé ci mette dentro tutti i suoi pensieri, si distrugge, perché diventa schiavo della ricchezza, quando invece la si usa per far stare bene anche gli altri ,allora la ricchezza può servire !

Quindi usate il denaro per condividere con gli altri,con chi non ne ha. E poi precisa: se siete infedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà la vera ricchezza? Se siete infedeli nelle cose che valgono poco, lo siete anche nelle cose importanti.

E conclude “Nessuno può servire a due “signori” (padroni). Non potete servire Dio e il “denaro” che pensate vi dia “sicurezza”. O la sicurezza la mettete in Dio e la sua giustizia, che vuol dire condividere quello che si ha e quello che si è sapendo che la nostra ricchezza è Dio, o si mette la sicurezza nel denaro, nel potere, nella ricchezza acquisita con “scaltrezza” che diventa padrona della nostra vita.

Ripete: è impossibile servire Dio e la ricchezza, hanno logiche diverse, incompatibili.

Ma qualcuno sorride alle spalle di queste affermazioni anche oggi. Infatti ci sono quelli che ci sono sempre riusciti a riverire Dio e a fare i propri interessi mettendo la sicurezza nel possesso. Talora sono persone “devote”, super pie, primi della classe, ”garanti delle gerarchia” che sono servitori della ricchezza e si beffano di Cristo (o del suo Dio).

Gesù è un illuso? Ci sono persone pie, religiose che “ci riescono” a fingere di servire entrambi, ieri ed oggi: sono furbi o solo a servizio del denaro utilizzando anche la religione?