Giovanni 2,1-12

QUESTO A CANA E’ L’INIZIO DEI SEGNI COMPIUTI DA GESU’

Cambia l’alleanza(la relazione) tra Dio ed il suo popolo, dice Giovanni: Mosè aveva un’alleanza come fosse tra i servi ed il loro signore, basata sull’obbedienza alle leggi. Gesù parla di una nuova alleanza tra i figli ed il Padre, basata su accoglienza e somiglianza, non su leggi imposte.

Credente ora è colui che assomiglia al Padre, accogliendo e praticando nei confronti degli altri  un amore simile al suo.

Qui prendiamo in esame il capitolo 2 di Giovanni che parla di nuova alleanza. Siamo al terzo giorno (corrisponde alla ricorrenza del Sinai, giorno in cui Dio si fa conoscere attraverso la legge). “Vi fu una festa di nozze”. Dio parla di questa alleanza con l’immagine nuziale. Dio era lo sposo, il popolo la sposa. “Vi era la madre di Gesù” a Cana.Lei appartiene ancora alla vecchia alleanza. Gesù viene invitato alle nozze con i discepoli e “Venuto a mancare il vino”, è l’elemento essenziale del pranzo di nozze. Il calice di vino rappresenta l’amore tra gli sposi

La madre dice “Non hanno vino”. Gesù risponde “Donna”, che significa donna sposata, moglie “che vuoi da me. Non è ancora giunta la mia ora”. Cioè, lascia da parte il passato, io sono venuto per portare radicali cambiamenti, non compresi dall’antica alleanza. L’ora sarà quella della morte, ma ugualmente dice “Qualunque cosa vi dica, fatela”. Manca il vino perché manca l’amore: un’alleanza ,una relazione senza amore non può reggere.

Poi continua “Vi erano 6 anfore di pietra per le purificazioni, ciascuna da 80 a 120 litri” (quantità sproporzionata, per un popolo che sente il bisogno di purificarsi),  è il numero 6  che indica incompleto. Pietra (come le tavole della legge di Mosè).

Questa alleanza creava solo sensi di colpa a chi non riusciva a praticare le leggi, li faceva sentire indegni, sempre colpevoli, incapaci di sperimentare l’amore di Dio.

Gesù invita “Riempite di acqua le anfore”, sono vuote, inutili, come il rito esteriore, ci vuole un cambio interiore. “Le riempirono fino all’orlo. E disse loro di nuovo ‘Ora prendete e portatene a chi dirige il  banchetto’”.

I banchetti duravano giorni ed erano presieduti da un direttore, che in questo vangelo raffigura coloro che doveva provvedere al bene del popolo, ma che non si accorgono della mancanza dell’essenziale: l’amore.

Il direttore del banchetto non sa da dove arriva quel vino, lo assaggia ed è meravigliato tanto è buono. Rimprovera lo sposo perché non lo ha messo fin dall’inizio quando tutti lo potevano apprezzare.

La conclusione “Questo a Cana di Galilea fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù :egli manifestò la sua gloria”.

Ora è la manifestazione di attenzione continua e crescente di amore che viene regalato a tutti perché Dio non guarda i meriti, ma i bisogni.